lunedì 23 gennaio 2012

Un'idea sulle automobili e il traffico

Questa idea non piacerà ai produttori di automobili. Lo Stato inoltre dirà che non ha i soldi per realizzarla. Non so neanche se gli sfasciacarrozze ne trarrebbero o meno giovamento. Non produce crescita economica. E forse non è nemmeno realizzabile in toto o in parte. Se con tutto questo state ancora leggendo, allora forse proprio da voi potrebbe arrivare quel commento, quell'idea che magari possa trasformare questa boutade in qualcosa di realizzabile e utile. Dunque, in giro ci sono troppe macchine. E al contempo c’è una pesante crisi che morde moltissimo proprio anche attraverso le spese per le automobili: carburante, assicurazione, bollo, manutenzione. Ma nonostante la crisi non si dà via la macchina, anche perché sennò come si fa a spostarsi nel caos delle nostre città, con mezzi pubblici inadeguati. E allora le strade continuano sempre più ad essere intasate da auto, e per di più sempre più vecchie e malridotte, con peggioramenti per l’inquinamento e anche per la sicurezza. Soluzioni non ce n’è, ma qualche spinta a migliorare la situazione si potrebbe trovare. Per esempio, incentivi alla rottamazione. Ecco, già sento il rumore delle reazioni dei lettori. Chi dice ‘sai che novità’, e chi grida al favore alle industrie e allo stimolo ad abituarsi alla ricerca di nuove macchine. No, stiamo andando in direzione opposta. Quando dico incentivi alla rottamazione prendo l’espressione alla lettera. Cioè mi chiedo se sia possibile promuovere una rottamazione delle macchine non in cambio di auto nuovo, ma proprio per ridurne il numero ed eliminare dalle strade vetture in cattive condizioni. Lo Stato potrebbe offrire dei soldi (mille euro? O secondo l’auto?), che di questi tempi potrebbero far comodo a molti: qualche liquido in più e meno spese per il futuro. Inoltre lo Stato potrebbe trovare il modo per mettersi d’accordo con gli sfasciacarrozze per promuovere il recupero di più materiali possibili dalle auto rottamate: non solo uno smaltimento ecocompatibile, ma addirittura la possibilità di far in qualche modo fruttare quelle moderne miniere che sono i cimiteri di prodotti (auto in questo caso) gettati via. Credo (spero) già si faccia, ma questa operazione potrebbe essere l’occasione per un impegno organico e una pianificazione più sistematica in questo ambito. Magari i fondi recuperati dal riciclo di materiali potrebbero poi essere destinati ai trasporti pubblici, che comunque dovranno essere potenziati e fatti funzionare. Un elemento importante infatti di questo piano per ridurre le auto è quello di offrire un valido mezzo di trasporto alternativo, che convinca a lasciare l’auto. Siccome però al contempo si dice spesso che i mezzi pubblici non possono funzionare tanto bene perché comunque ci sono troppe auto in giro, beh, disincentiviamole con una buona occasione. Niente per mandare in crisi il mercato delle auto, ma un aggiustamento in tempo di crisi perché no.

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